Approvvigionamenti

Mai come in questi giorni si parla di dati. Dati medici e sanitari. I dati sociali si potrebbero dedurre dal numero di persone in isolamento domicialiare ma purtroppo le Regioni non sono omogenee né nella raccolta né nella pubblicazione. Un indicazione sui movimenti si potrebbe derivare dai controlli e da quelli delle presenze nelle aziende che possono ancora lavorare. Queste sono la parte più rilevante perché si riferiscono ai servizi essenziali, tra cui gli approvvigionamenti. Per questo è interessante un’iniziativa della catena IperLando che pubblica i minuti di attesa nei vari punti vendita. Questi dati sono in un formato non interoperabile (non si possono confrontare con altri dati perché sono pubblicati su grafici in immagine), e nemmeno machine readable (eleborabili autonomamente dei computer), ma sono un inizio.

Ognuno di noi sta vivendo momenti in cui gli scaffali sono parzialmente vuoti e il senso di ansia che trasmettono è molto alto. Contemporaneamente i venditori di prodotti a km 0 iniziano ad avere sofferenza di consegna e approvvigionamenti. Non siamo alla fame (l’unico vero indicatore per definire una situazione di guerra), ma sarebbe importante che la GDO aprisse i propri database di logistica per mostrare il livello di approvvigionamenti per due motivi:

  1. tranquillizzare le persone
  2. coordinare le filiere dei fornitori

Questi due motivi uniti al coordinamento tra i vari attori (per fare degli esempi: COOP, Esselunga, Auchan e altri) consentirebbero anche alle amministrazioni locali e nazionali di avere un quadro molto più efficace per il contenimento e per le progressive riaperture, aiutando anche il settore delle consegne che sta subendo un enorme carico.

Quindi, bene IperLando e bene se altri vorranno rilasciare i dati di accesso e approvvigionamenti.