Il CNR genera nuovi Mosconi

Ciao, sono Luca. Qualcuno mi conosce per l’interpretazione di Cacciari nei famosi film “Lo dico da 20 anni che i dati devono essere condivisi” o “Quel maledetto dataset per Yuma”. Oggi un amico, ricercatore del CNR, mi tagga su Facebook un articolo dell’ufficio stampa del CNR Cnr realizza attraverso OpenAIRE un unico punto di accesso ai risultati della ricerca relativo alla lotta contro il COVID19. Ora, perché tiro in mezzo la memoria del Patrono Germano Mosconi?

I precedenti

Cacciari Dalle altre mie passate interpretazioni di Cacciari, ad esempio Dati verità e tempo oppure Chiedere la gestione e distribuzione dei dati, datate ormai 2020 rimane però emblematico Paesaggi Aperti datato addirittura fine 2017. Non provate il link a paesaggipaerti.org perché il dominio non è stato rinnovato ma è una storia molto divertente.

Zenodo, Gitea e compagnia cantante

Avete presente quando c’è un problema e si cerca di risolverlo? Ecco, il problema allora era: dove mettiamo i dati paesaggistici e bioeconomici avendo un’infrastruttura a basso costo e il più integrata possibile?. Dopo circa una settimana di ricerche, del resto eravamo al CNR, abbiamo individuato in Gitea e Zenodo il mix perfetto:

  1. una piattaforma interna al CNR per i repository
  2. un sistema di conservazione permanente con autorità (il CERN) che in più forniva gratuitamente DOI e relazione con Github.

Una bomba! Cosa facciamo quindi: lo presentiamo al GARR a novembre 2017. Andai io a presentare il progetto, costo totale meno di 5000€ che comprendeva:

  1. acquisto dei server
  2. data management plan
  3. open business model per i dati
  4. installazione e manutenzione dell’applicativo
  5. supporto tecnico e attività di formazione
  6. documentazione di manutezione post incarico

Al GARR praticamente venni trattato come il bimbo che mostra la casetta fatta con i Lego. Era il 2017. Assieme a me c’erano altri ricercatori che presentavano progetti dal costo di oltre 100.000€ che poi alla fine servivano a coprire assegni di ricerca, per i quali non era previsto alcun modello di gestione dopo i fondi di lancio. Altra cosa divertente: altri ricercatori andarono a chiedere al CNR di usare un servizio privato per ottenere DOI, sbagliando il tipo di DOI, scegliendo quello che copriva solo le pubblicazioni e non i dataset. Pensare che la CRUI (che ritengo essere la vera Tana delle Tigri), da l’uso gratuito e illimitato di DOI per università e centri di ricerca.

E quindi, che c’entra Mosconi?

Dopo le varie disavventure, mantenemmo assieme ai ricercatori coinvolti per un anno il dominio attivo e l’infrastruttura e successe una cosa strana. Altri loro colleghi, che avevano necessità di depositare i dati iniziarono a chiedere in maniera carbonara di usare il sistema di paesaggiaperti, ma di fatto il progetto morì sul nascere tra indifferenza e sospetti: questi vogliono condividere i dati!!. Ad oggi mi pare che lo usino ancora usando l’IP interno, ma di fatto ha privato per oltre 4 anni il CNR di un metodo e uno strumento che oltre ad avere in casa era (ed è) facilissimo da mantenere con costi ridicoli (siamo sull’ordine di poche centinaia di euro). Io immagino i vari ricercatori che, non sapendo dell’esistenza di paesaggiaperti e Gitea, tirano giù bestemmie ogni giorno per sapere dove mettere i dati e ottenere dei DOI, senza compilare moduli di richiesta.

Un sacco bello

Potrebbe sembrare uno dei tanti post passivo-aggressivo, in cui il genio incompreso di turno urla contro il mondo che non lo capisce. Per fortuna, a differenza di Cacciari, la mia vanità viene sistematicamente bastonata da mia figlia e mia moglie oltre agli amici che giustamente mi vedono per quello che sono il solito cazzone (ovviamente non riferito a mie doti priapesche). Quello che mi fa ridere è che quando l’amico ricercatore mi ha raccontato di questo articolo, mi è venuto in mente il Professore di Un sacco bello: questo di paesaggiaperti è diventato

un episodio che amo ricordare. Era l’inverno del 2017, che peraltro fu un invero rigidissimo, e alcuni ricercatori del CNR non sopportando un sistema a basso costo per condividere i dati con DOI uscirono dall’ufficio sbattendo la porta. Io allora li raggiunsi, li fissai negli occhi e dissi loro “da domani per gestirete i dati sarà come andare in giro senza scarpe, a piedi nudi”. La sera stessa trovai nella mia casella una mail. Sapete cosa c’era scritto? ‘A STRONZO PUNTO ESCLAMATIVO!

PS: per chi non avesse confidenza con la bibliografia completa di Germano Mosconi, uomo di grande classe (ma per davvero!) e ottimo giornalista